LAURA FERRETTI - PROFONDE RADICI: GLI ETRUSCHI E IL LORO MONDO
Prof. Siro PERIN critico d’arte
In
un
mondo
in
cui
tutto
appare
governato
dalla
frenesia,
dagli
sms,
da
mass-media
assordanti,
e
dove
la
cultura
diventa
a
volte
sterile
provocazione,
ha
ancora
senso
parlare
degli
Etruschi?
Sembrerebbe
di
no!
Questo
è
dovuto
al
poco
tempo,
sia
fisico
e
sia
intellettivo,
e
di
conseguenza
al
poco
spazio
mediatico,
che
l’uomo
dedica
allo
studio
e
soprattutto
alla
comprensione
del
proprio
passato,
tanto
che
se
noi
chiedessimo
alla
gente
delucidazioni
in
merito
alla
storia
degli
Etruschi,
questa
in
molti
casi
ci
risponderebbe:
“
Ah
sì...quel
popolo
che
costruiva
tumul
i”,
oppure
“
Ma
sì…. i reperti sono conservati in quel museo... dal nome…
ma come si chiamerà?
”
Proprio
per
riallacciare
i
fili
di
questa
memoria,
che
non
va
dimenticata,
ma
anzi
attualizzata,
e
per
dar
sfogo
alla
propria emozionalità Laura Ferretti ha deciso di compiere un viaggio a ritroso attraverso lo spirito del popolo etrusco.
L’artista,
aiutata
anche
dal
vivere
giorno
per
giorno
immersa
nella
terra
che
fu
patria
di
questa
antica
civiltà
italica
e
dal
fascino
che
questa
esercita
su
di
Lei,
ha
fuso
una
sapiente
ricerca
storica
alla
sua
sensibilità
artistica,
creando
così
un
percorso
iconografico
e
conoscitivo
originale
dove
le
antiche
vestigia
riacquistano
vita,
per
aiutarci
a
comprendere
ed
attualizzare
con
spirito
aperto
un
passato
così
lontano,
ma
mai
così
presente
(si
osservi
ad
esempio
l’influenza
linguistica etrusca sulla lingua
italiana) nella nostra contemporaneità.
L’opera
è
una
raccolta
suddivisa
in:
Frammenti
di
Quotidianità
;
Momenti
di
Vita
;
Momenti
della
Morte
;
Giovani
offerenti
,
Vicino
al
cielo:
Statue
Acroteriali
;
Giochi:
l’atmosfera
della
gara,
il
movimento
concitato
degli
atleti;
Armonia
di
suoni
e
movimento;
Complice
armonia
di
coppia;
Uomini
e
natura
in
armonia
.
Questi
elementi
ci
offrono
uno
squarcio
sulle
più
importanti
tappe
della
vita
culturale,
civile
ed
artistica
che
la
pittrice
ha
colto,
attraverso
un’attenta
analisi
della
grande
arte
etrusca
conservata
nei
musei
e
soprattutto
nelle
necropoli,
per
far
emergere
l’interiorità e la spiritualità di questo misterioso popolo.
Tutti
i
soggetti
dipinti
siano
essi
esseri
umani,
animali,
vegetali,
statue,
gioielli
o
suppellettili
seguono,
all’interno
del
quadro,
un
percorso
a
spirale
tracciato
sulla
base
della
linea
della
Sezione
Aurea
che,
oltre
a
creare
un
collegamento
diretto
con
la
geometria
e
quindi
con
la
perfezione
ideale,
suddivide
proporzionalmente
il
dipinto.
Tale
ripartizione
crea
così
diverse
raffigurazioni
all’interno
del
medesimo
dipinto,
così
da
far
emergere
una
doppia
lettura
sia
reale
sia
metafisica che catapulta
l’osservatore in una dimensione di diacronismo spazio-temporale.
Il calligrafismo e il mimetismo con la realtà, i colori dai toni
antichi presenti nelle opere non solo mostrano una
sapiente abilità manuale, ma fanno sì che l’immagine acquisti lo status di
citazione grafico-storica concreta, la quale
nello stesso tempo, grazie all’interpretazione di Laura, diventa attualizzata e
moderna. Si può così leggere un legame
temporale simultaneo tra contemporaneità e radici proprie dell’artista, e in senso lato
dell’umanità collettiva.
Il
lavoro
artistico
di
Laura
Ferretti
va
perciò
salutato
positivamente,
non
soltanto
perché
inteso
come
gesto
d’amore,
ma
anche
perché
ella
ritiene,
a
differenza
di
tanti
artisti
d’oggi
i
quali
considerano
il
passato
oramai
privo
di
stimoli,
che
la
storia
è
sempre
capace
di
affascinare
e
stimolare
l’artista,
dandogli
così
la
possibilità
di
andare
oltre
il
suo
contingente.
Chiude la mostra una serie di paesaggi, dai colori accesi e timbrici, fra cui alcune vedute toscane.
La
pittrice,
dopo
aver
lasciato
la
dimensione
dell’euresi
storica,
mette
a
nudo
sulla
tela
le
atmosfere
più
intime
che
ancora oggi la terra degli Etruschi sa
regalare.
Museo Archeologico e d’Arte - Grosseto e Polo Museale Clarisse (Inaugurazione della esposizione «TERRE
D’ETRURIA - IL VIAGGIO NEL COLORE DI LAURA FERRETTI (presentazione del critico d’arte Prof. Siro PERIN)