LAURA FERRETTI, COLORE E STRATEGIA DELLA LUCE
Dott.ssa. Giuseppina SCOTTI critico d’arte
Laura
Ferretti,
con
il
suo
“
Viaggio
nel
colore
”,
ha
riportato
un
ennesimo
successo
di
critica
e
di
pubblico
al
Bechtel
International
Center
dell’Università
californiana
di
Stanford.
Il
“Palo
Alto
Daily
News”
ha
riportato,
non
soltanto
la
notizia,
come
il
“Stanford’s
Reporter”,
ma
il
critico
d’arte
si
è
soffermato
a
lungo,
con
vivo
apprezzamento,
sulla
sua
produzione
pittorica
e,
fra
l’altro,
ha
scritto
che:
“…
la
luce
è
ovunque,
la
vita
prevale,
la
speranza
prevale
…”.
Il
successo
ottenuto
ha
valso
alla
Ferretti
una
prossima
Mostra
al
Museo
d’Arte
Italiana
di
San
Francisco
ed
altri
appuntamenti in famose gallerie californiane ed oltre.
L’impegno
creativo
della
Ferretti
le
fa
stabilire
un
rapporto
vivo
fra
il
soggetto,
soltanto
in
apparenza,
comune
ed
una
originale
formulazione
creativa.
Il
suo
è
un
percorso
d’arte
tracciante
una
trasformazione
del
reale
attraverso
un
uso
del
colore
che
esce
dalla
banale
quotidianità
per
assumere
aspetti
diversi,
infondere
movimenti
nuovi
e
partecipare
la
propria
operatività
attraverso
preziose
sfumature
di
toni.
Elemento
determinante
è,
infatti,
la
gamma
colorica
che
varia
dai
toni
freddi
a
quelli
più
caldi,
illuminanti,
che
ammaliano
l’osservatore
per
la
sospensione
che
determinano
e
in
cui
si
avverte
la
vita,
senza
tempo
e
senza
luogo,
ma
fulgore,
sempre,
di
forte
femminilità
realizzatrice.
L’esuberanza
espressiva
è
persuasiva,
come
il
suo
timbro
cromatico,
che
vive
di
profonda
potenza
dialettica
in
interpretazione
mediata e suggestiva.
I
suoi
“paesaggi”,
i
suoi
“fondali”,
i
suoi
“fiori”,
i
suoi
“boschi”,
le
sue
“figure”
umani
o
celesti,
sono
momenti
d’incontro
con
uno
spazio
meraviglioso
(la
tela)
intessuto
di
“danze”
armoniche,
tra
luci
ed
ombre,
colorazioni
diverse
ed
immagini
di
intensa
presa
emotiva
ed
una
passionalità
impetuosa,
che
investe
ogni
sua
creazione,
anche
la
più
spirituale.
Ogni
cosa,
infatti,
nelle
sue
opere,
rimanda,
sempre,
ad
altro
e
nasconde
significati
e
contenuti
diversi,
per
cui
la
realtà
sembra
rimanere
impigliata
in
un
enigma
infinito
e
tutto
è
sogno,
tutto
è
introspezione,
tutto
è
al
di
là
del
tangibile.
Eppure
i
fiori
sono
“veri”,
i
fondali
marini
vibrano
di
“vita”,
i
deserti
“parlano”,
i
suoi
cieli
individuano
stati
d’animo
ed
il
suo
esprimersi
è
una
coralità
d’impressioni,
di
ricerca
attenta,
d’introspezione
psicologica,
di
ricerca
ambientale,
soprattutto
nelle
tele
che
si
ispirano
alla
Maremma
di
oggi
e
di
ieri.
Ella
modula
un
intenso
rapporto
tra
il
soggetto
emozionale
e
quello
rappresentato
e
così,
in
ogni
suo
quadro,
si
scopre
un’insorgenza
inevitabile
di
motivazioni
rilevate
dalla
vita,
dal
mondo
intorno,
dalla
tensione
dell’essere,
con
una
ricerca
varia,
sempre
autenticamente
sua.
La
fantasia
si
effonde
nelle
tinte,
così
forti
e
calde,
spigliate,
nella
tavolozza
varia
e
valida,
esprimente
frequenze
emotive
notevoli
che
coinvolgono
ed
attraggono
profondamente.
Osservare
la
sua
pittura
ed
avvertire
un’intensa
tensione
emozionale
è
dir
poco:
tutto
traccia
un
dialogo
intimistico
fra
materia
e
messaggi
d’arte
in
continuo
fluire
di
momenti
e
di
memorie,
di
luoghi
e
d’immagini,
di
“impronte”
quiete
o
concitate,
di
effusioni
e
conflittualità.
Il
suo
intendimento
di
ricerca
di
un
modulo
del
tutto
suo,
che
la
disgiunga
da
ogni
altro,
è
pienamente
raggiunto,
perché,
senza
alcun
cedimento,
bensì
per
mezzo
di
nuove
acquisizioni
e
nuovi
traguardi,
la
Ferretti
sa
sempre
costruire
il
suo
mondo
d’arte
attraverso
dati
figurali
elaborati
con
la
propria
esclusiva
sensibilità
ed
il
proprio
approfondimento.
Il
colore,
fonte
inesauribile
di
creatività
per
ogni
artista,
oltrepassa
in
lei
ogni
contingenza
colorico-ambientale,
per
percorrere
sentieri
intimistici
personali
e
distaccarsi
dal
naturalismo
abituale
e
scontato.
La
sua
“tensione
creativa”
sgorga
da
una
realtà
fantastica,
dove
sembrano
cancellarsi
il
tempo
e
lo
spazio
esistenziali
per
andare
oltre
e
rappresentare,
sì,
la
natura,
ma
in
un
contesto
immaginato
e
sublimato.
I
suoi
“silenzi”
sono
più
eloquenti
di
un
qualsiasi
“discorso”,
i
suoi
spazi
sono
più
profondi
di
qualsiasi
baratro,
il
suo
fare
arte
è
preziosismo
essenziale,
è
avvolgimento
colorico,
è
traccia
d’amore,
è
passaggio
dal
non
essere
all’essere,
è
valido
connubio
fra
materia
e
forma,
è impulso rideterminato e dominato dalla realtà, in un’entusiastica forma d’arte.
Laura
Ferretti
rende
elevato
ogni
elemento
naturale
“quotidiano”
e
ne
rivela
insospettabili
attrazioni
ed
associazioni,
evocando
tutto
uno
stato
d’animo
emozionale,
profondo
e
raffinato,
che
va
oltre
il
tangibile,
oltre
il
“deserto”,
oltre
il
“fondo
marino”,
oltre
la
natura
tutta.
Oro
e
nero
creano
uno
splendido,
sottile
giuoco,
un
giuoco
fra
sentimenti
e
realizzazione pittorica, fra immaginazione e vero, fra colori ed emozione.